Mentre i nostri eroi discutono della “soglia percentuale per il premio di maggioranza” (Il 35? Il 38? Accordo a 37 oppure a 36,5?), il destino cinico e baro sbatte in prima pagina due notizie apparentemente lontanissime, certamente opposte e comunque sulle prime difficilmente collegabili. Il presidente degli Stati Uniti aumenta “per decreto” il salario minimo per i nuovi dipendenti federali e dice con orgoglio “se il Congresso non mi segue vado avanti da solo”. La casa svedese Electrolux in Italia da un pezzo pone un formidabile aut aut: se non volete che me ne vada dall’Italia per l’ennesima delocalizzazione accettate la riduzione dello stipendio (pareva da 1300 a 800 ?, ora dicono di “soli” 130 che comunque sono il 10% in crisi fottuta…).
Di qui gli operai che si autodefiniscono “i polacchi d’Italia”. In tutto questo il governo del premier Letta e del Ministro competente (? una formula di rito…) Zanonato ? balbettante se non proprio silente e soprattutto fermo. Ai proclami. Del resto come volete che si possa seriamente reimpostare una vera politica del lavoro ? che non c’? e sembra essercene tragicamente sempre meno – se tutto ruota intorno a quel punto percentuale per la riforma elettorale di cui dicevo? Non c’? n? la forza politica (cfr. Obama), n? la qualit? manageriale n? uno straccio di fiducia collettiva che permetta di rilanciare il lavoro senza dimezzare i salari.
Temo che a fronte di una situazione collassata per la quale chiunque sarebbe in difficolt?, il modo di pensare e lo spessore del governo risultino assolutamente inadeguati. Questo significa esaltare Obama? Certo che no, ma magari l’idea di non dover salvare la poltrona essendo al secondo e inevitabile ultimo mandato spiega qualcosina. I nostri, infatti, non se ne vanno mai…
(Oliviero Beha)